Mosaici contemporanei

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Mostra dei Mosaici Moderni

Durante i primi anni Cinquanta, quando nell’Italia post bellica con la ripresa economica si affermano le diverse correnti artistiche sperimentali, nate dall’esigenza di trovare un linguaggio che si allontanasse dalle precedenti avanguardie storiche con la necessità di un confronto internazionale, a Ravenna, grazie all’intuizione di Giuseppe Bovini, archeologo e accademico, si assiste all’evoluzione del mosaico antico e tradizionale.

Nel 1950 Bovini, nominato Ispettore presso la Soprintendenza di Ravenna e direttore del Museo Nazionale, entra in contatto con il Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, fondato nel 1948 da Ines Morigi Berti, Sergio Cicognani, Maria Fabbri, Isler Medici, Lino Melano, Zelo Molducci, Libera Musiani, Romolo Papa, Eda Pratella, Antonio Rocchi, Renato Signorini e diretto da Giuseppe Salietti. Quest’ultimo, mosaicista che vantava rapporti di stima con noti critici d’arte e collaborava con grandi artisti quali Funi, Severini e Sironi, aveva dato avvio ad un primo progetto di studio sul mosaico legato ai restauri delle decorazioni musive delle basiliche ravennati, realizzando pregevoli copie dipinte per poi riprodurle con nuovi mosaici.

Tale processo permetteva, attraverso un’analisi ravvicinata, di conoscere le tecniche impiegate utili alla manutenzione delle decorazioni e di utilizzare le loro copie come strumenti di divulgazione. Per oltre trent’anni, dal 1951, le copie dei mosaici antichi vennero esposte in Europa in un ciclo itinerante e, proprio sull’onda di questa esperienza, con la volontà di ampliare le potenzialità del mosaico in una chiave attuale e moderna, il neodirettore Bovini si fece portavoce di un nuovo progetto di traduzione artistica dalla pittura contemporanea al mosaico.

Nasceva così l’idea della mostra dei Mosaici Moderni con la costituzione di un comitato patrocinatore rappresentato dal Rotary Club di Ravenna, dall’Azienza Autonoma di Soggiorno e Turismo, dall’Ente Provinciale del Turismo e dalla Camera di Commercio, e di un comitato artistico, con il coinvolgimento degli storici dell’arte Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli, allora rispettivamente professore presso l’Università di Roma e direttrice della Galleria Nazionale di Roma.

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