Collezione contemporanea

Home / Museo / Collezioni / Collezione contemporanea

Le collezioni dal Novecento al Contemporaneo

La scelta di creare un dialogo visivo fra le opere del Seicento e l’arte contemporanea nasce dalla volontà di riflettere sul modo di intendere e guardare l’arte, nata da un lato attraverso le committenze ecclesiastiche e dall’altro, nella maggior parte dei casi, da una esigenza intima e profonda di ricerca dell’artista. Così con l’intento di permettere una piena fruizione della collezione, il percorso espositivo si sviluppa, a scelta, sia in modalità cronologica che tematica.

L’allestimento delle collezioni del Novecento così intende restituire una narrazione cronologica e storico artistica che ripercorre le tappe principali dell’arte italiana dal dopoguerra fino ai nostri giorni intrecciando le tendenze artistiche manifestatesi nelle grandi istituzioni culturali, come la Biennale di Venezia, alle correnti più sperimentali.

Il percorso si apre con una sezione dedicata alla scultura affermatasi tra la metà degli anni quaranta e i primi cinquanta, nella quale è già visibile la metamorfosi della rappresentazione in una prima forma di astrattismo informale. L’evoluzione artistica è maggiormente rappresentata attraverso le testimonianze pittoriche degli anni sessanta e settanta, anni in cui emergono differenti esigenze espressive, dalle forme di naturalismo e realismo, a quelle che sfociano nel movimento del concettuale e nelle sue varianti nella quale emergono processi di soggettivazione, ricerca individuale e la drammaticità dell’esistenza.

La sezione dedicata all’arte contemporanea ripercorre le tappe principali dell’arte italiana dal dopoguerra fino agli anni Ottanta. La raccolta contemporanea ospita anche Klimt con un nudo femminile e opere della corrente astrattista fino alle opere di Cattelan e Banksy. La collezione invade anche il giardino esterno con la scultura di Mimmo Paladino alta 5 metri raffigurante un cavallo dai tratti semplici e arcaici. La raccolta continua ad arricchirsi anche di opere di artisti viventi come l’installazione Sacral di Edoardo Tresoldi, esposta nel chiostro.

Torna in alto