La collezione del Museo d’Arte della città di Ravenna, originariamente sede del cinquecentesco monastero di Santa Maria in Porto, è costituita da un ampio nucleo di opere, provenienti in larga parte dalle soppressioni delle corporazioni religiose del territorio. In particolare, diversi sono i dipinti provenienti dal monastero di Classe di Ravenna, soppresso nel 1797 e le cui proprietà passarono al Comune.
Dal Compianto su Cristo deposto dalla croce di Giorgio Vasari, maggiore esponente della storiografia artistica cinquecentesca, alla pala d’altare con la Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Girolamo e Caterina d’Alessandria di Nicolò Rondinelli, Lo sposalizio mistico di Santa Caterina e i Santi Sebastiano, Girolamo, Rocco e Benedetto di Luca Longhi, tra i principali pittori attivi a Ravenna tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, sino alla celebre lastra sepolcrale di Guidarello Guidarelli, condottiero ravennate che perse la vita in circostanze misteriose. Le opere qui esposte, prevalentemente di natura devozionale, rappresentano le testimonianze storico – artistiche dell’area emiliano – romagnola dalla fine del Trecento a tutto il Seicento.
All’interno delle sale espositive, che originariamente furono le celle dei monaci portuensi, sono esposti cronologicamente dal XIV secolo agli albori del XVII dipinti di piccole dimensioni, molti dei quali originariamente erano destinati alla devozione privata o di istituzioni religiose.