INAUGURAZIONE: SABATO 12 OTTOBRE ORE 18
ENTE ORGANIZZATORE: MAR – Museo d’Arte della città
In occasione dell’edizione 2013 di RAVENNAMOSAICO, Festival Internazionale di Mosaico Contemporane (12 ottobre – 24 novembre), il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico del MAR presenta alcune nuove acquisizioni che contribuiscono a delineare lo scenario attuale della ricerca musiva sul contemporaneo e le direzioni intraprese da alcuni originali interpreti di questa antica tecnica.
Oltre a due opere di artisti italiani verranno esposte per la prima volta due lavori di artiste statunitensi che comporranno a quel punto la più nutrita rappresentanza nazionale di mosaicisti stranieri presenti in Collezione. Nel percorso espositivo sarà presente anche un’altra artista americana, Samantha Holmes, vincitrice del Premio GAEM 2011.
Ecco di seguito i dati fondamentali delle nuove acquisizioni:
Depthfinder, di Sonia King (2011);
Aspen Stump, di Kate Jessup (2010);
Structura blu, di Alberto Zorzi (2010);
Graal, di Stefano Mazzotti (1998).
Sonia King, fondatrice della Society of American Mosaic Artists, è una delle più importanti artiste statunitensi e possiede laboratori a Dallas e a San Francisco. Nota anche come divulgatrice dell’arte musiva tramite libri e seguiti programmi televisivi, la King si distingue per le sue creazioni astratte e materiche, basate sulla riflettività, la spaziatura e la consistenza delle tessere. Depthfinder si inscrive perfettamente nella personale ricerca artistica della King, che afferma di fare mosaico «…In risposta alla diversità e complessità del nostro mondo, cercando di ricreare serenità e calma rispetto a tensione e caos».
La scultura Aspen stump, di Kate Jessup, ha partecipato nel 2011 alla seconda edizione di Ravennamosaico, è stata recensita dal New York Times e così viene presentata dalla sua autrice: «Questo pezzo è insieme una reazione e una celebrazione delle mie origini nel nord-ovest del Pacifico, storicamente molto legato all’industria del legno. Ceppi di questo tipo sono comuni e rappresentano l’epilogo dell’insaziabile fame di risorse naturali dell’umanità. Molto tempo dopo che un albero è stato trasformato in un certo numero di oggetti utili o banali, il suo ceppo mantiene la propria spigolosa, troncata bellezza».
Docente di Storia dell’oreficeria, Design del gioiello, Modellistica e Micromosaico presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il padovano Alberto Zorzi ha improntato del suo linguaggio scultoreo Structura blu (2010), un mosaico con smalti veneziani realizzato da un creatore di gioielli d’arte come fosse una lineare rappresentazione progettuale.
L’opera Graal, del ravennate Stefano Mazzotti (1998), è stata esposta in varie sedi, tra le quali, nel 2000, presso il Royal Albert Memorial Museum di Exeter (UK) nell’ambito della mostra Mosaic, a Living Art. An Anglo – Italian celebration. Impaginato come un antico altare portatile a due sportelli, lascia intravedere nella tessitura di fondo il profilo di un calice. Nello sfondo dorato con tessere disomogenee sono presenti alcuni elementi lapidei dall’intenso valore simbolico tra i quali un pesce e un gallo.