INAUGURAZIONE: SABATO 13 OTTOBRE 2007 ORE 18.00
ENTE ORGANIZZATORE: Comune di Ravenna, Assessorato alla cultura, Museo d’Arte della città di Ravenna
Curatori : Nadia Ceroni, Alberta Fabbri, Claudio Spadoni
In occasione del cinquecentenario della nascita di Luca Longhi, dal 14 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008, il Museo d’Arte della città di Ravenna dedica all’artista ravennate e alla sua bottega una mostra.Il progetto espositivo si propone di collegare le numerose testimonianze pittoriche di Luca e dei figli Francesco e Barbara attraverso un percorso nella città che riunisce le opere conservate nelle chiese di San Domenico, Sant’Agata, Santa Maria Maggiore, nel Palazzo Arcivescovile – Cappella di Sant’Andra, presso la Biblioteca Classense, le istituzioni culturali ravennati e le raccolte pubbliche e private romagnole.
Nel Museo d’Arte della città, saranno infatti visibili le ventuno opere dei Longhi esposte nella Collezione antica della Pinacoteca – undici di Luca, tre di Francesco e sette di Barbara – assieme ad altri quadri provenienti da collezioni private e dalla quadreria della Cassa di Risparmio di Ravenna.
Luca Longhi (1507 – 1580) nasce a Ravenna il 14 gennaio 1507 da Francesco e Antonia da Cunio, secondo di tre fratelli. Della sua formazione artistica mancano notizie certe, si presume che abbia avuto luogo presso una bottega locale: l’ipotesi più probabile è che nella fanciullezza avesse frequentato l’ambiente di Francesco Zaganelli, rimasto solo a gestire la bottega che condivideva con il fratello Bernardino.
Fin dalle prime prove conosciute, datate fra il 1538 e il 1531, pare piuttosto evidente un tentativo di mediazione fra la tradizione locale o più largamente romagnola – Rondinelli e Palmezzano – e i grandi maestri d’importazione, in particolare Raffaello.
La propensione del Longhi verso forme dolci e aggraziate segnerà il suo linguaggio, che in seguito saprà rinnovare secondo un’ottica eclettica e una personale visione sentimentale.
Secondo Giorgio Vasari che soggiornò a Ravenna nel 1548: “Maestro Luca de’ Longhi, ravingano, uomo di natura buono, queto e studioso, ha fatto nella sua patria Ravenna, e per di fuori, molte tavole a olio e ritratti di naturale e bellissimi; e fra le altre sono assai leggiadre due tavolette che gli fece fare, non ha molto, nella chiesa dei monaci di Classi il reverendo Don Antonio da Pisa, allora abate di quel monasterio; per non dir nulla di un infinito numero di grandi opere che ha fatto questo pittore. E’ per vero dire, se maestro Luca fosse uscito di Ravenna, dove si è stato sempre e sta con la sua famiglia, essendo assiduo e molto diligente e di bel giudizio, sarebbe riuscito rarissimo; perché ha fatto e fa le sue cose con pacienza e studio; ed io ne posso far fede, che so quanto gli acquistasse, quando dimorai due mesi in Ravenna, in praticando e ragionando delle cose dell’arte”.
Dal matrimonio con Elisabetta, nel 1531, nacquero Francesco (1544 – 1618) e Barbara (1552 – 1638), anche loro artisti, che seppero proseguire il sentiero tracciato dal padre, facendone propri modelli e modi espressivi.
Opere di Luca, Francesco e Barbara Longhi – la cui operosità è testimoniata da un ricco repertorio di madonne, ritratti e opere destinate alla devozione privata – sono oggi presenti in numerose pinacoteche di grande rilievo nazionale ed internazionale, tra cui Milano, Roma, Vienna, Dresda, Bucarest, Baltimora e Filadelfia.